Ndunderi di Minori: direttamente
dalla tavola dei romani
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il “concerto” di Tramonti : un liquore magico dal sapore antico
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il limone IGP <costa d’Amalfi >
Il limone, importato sulla Costiera Amalfitana attraverso gli scambi commerciali
con gli Arabi, ai tempi della Repubblica Marinara (dal IX al XII secolo), divenneuna voce fondamentale nell’economia di Amalfi nel corso dell’800, quandoiniziarono le esportazioni in Inghilterra e in America, ed era persino quotato allaBorsa di New York. Dal 1994 il tipico limone Sfusato ha ottenuto il marchio IGP,con il nome “Limone Costa d’Amalfi”. Il Disciplinare prevede la coltura su terraz-zamenti, con l’utilizzo di impalcature di pali di castagno, una produzione massimadi 25 tonnellate per ettaro e la raccolta manuale tra febbraio e ottobre.Da novembre, per tutti i mesi invernali, i limoneti più esposti sono coperti da retiche li proteggono dal vento.Il Limone Costa d’Amalfi, che resta per ben due anni a maturare sulla pianta, è digrandi dimensioni (deve pesare minimo 100 gr.), possiede una buccia molto aromatica,grazie alla quantità di composti ossigenati contenuti nel flavedo (la parte gialla piùesterna), in misura doppia rispetto a qualsiasi altro tipo di limone. Grazie a questecaratteristiche, è ideale nella preparazione del Limoncello e di tutte le ricette dellapasticceria amalfitana, a partire dalle scorrette candite, fino alle creme chearricchiscono le sfogliatelle Santarosa, paste e torte, alle marmellate e al mieleprodotto al tempo della fioritura.
dal libro di Giuseppe Pappalardo “Na’ ‘nziria” (un capriccio) “Terra del Sole”-edizioni-
“Caprese Bianca” dolce cinquecentesco – Ingredienti: margarina 250 gr., zucchero a velo 350 gr., vaniglia 1 bustina, sale 3 gr., uova nr. 8, mandorle pelate, tostate e tritate 250 gr., fecola 100 gr., limoni grattugiati nr. 3, lievito per torte 1 bustina (16 gr.) Preparazione: spumare molto bene margarina, zucchero, vaniglia e sale, finchè risulti leggero e gonfio, simile alla panna montata. Unire allora progressivamente le uova; nel frattempo grattugiare i limoni, miscelare le mandorle tritate finissime, alla fecola, setacciare anche il lievito. Quando l’ultimo uovo sarà stato incorporato, aggiungere i limoni grattugiati e gli altri ingredienti, mischiando il tutto molto delicatamente con le mani. Mettere in stampo imburrato ed infarinato, cuocere in forno, preriscaldato, a 170° per 1 ora. Sfornare e far raffreddare, trattasi di torta molto delicata. Chiudere gli occhi, deliziare il palato e….è tutta colpa della crittogama!!
” ‘A sprucculata” Spaccare i fichi lasciandoli legati da un lembo, procedere poi all’essiccatura, uguale anche il bagno di conservazione, imbustarli asciutti e conservare. A novembre poi preparare un trito di arance e mandarini ancora verdi, unire pezzi di gherigli di noci, riempire i due incavi dei fichi, sovrapporre con altro pezzo, uguale, facendo in modo da sigillare bene il tutto, steccare con due spiedini di legno, procedere alternando alle coppie di fichi una foglia di alloro, completare tutta la “sprucculata”, mettere al forno, spruzzare con vino bianco, semi di finocchietto, lasciare asciugare, raffreddare ed imbustare. Si conservano a lungo. Indispensabile nel cestino di frutta secca natalizia.
“i susamielli” Ingredienti : miele 350 gr., zuccheto 250 gr., acqua 10 gr., farina 600 gr., mandorle 300 gr., canditi 250 gr., cannella 2 gr., vaniglia 1 bustina, ammoniaca 7 gr. disciuolti in 50 gr. di succo d’arancia. Preparazione: in un pentolino mettere il miele, lo zucchero e l’acqua, portare ad ebollizione (lo zuccheto si deve sciogliere), far raffreddare ed unire le mandorle spezzettate grossolanamente, i canditi, la cannella, la vaniglia e l’ammoniaca disciolta nel succo di arancia, poi la farina. Impastare bene. Formare un cordoncino e quindi tante “esse” di circa 60 gr. l’una, mettere in placca e pennellare con acqua fredda, poi al forno a 170° per 15 minuti.
“Zeppole ‘e patane” Ingredienti: 600 gr. di patate lesse e setacciate, 100 gr. di zucchero, 100 gr. di margarina, 10 gr. di sale, 50 gr. di lievito (di birra), 4 uova (da 60 gr.), 600 gr. di farina 00, 2 bustine di vaniglia, limone e arancio grattugiati. Preparazione: lessare le patate, passare al setaccio (o schiacciapatate), disporre a fontana sul tavolo, porre nel centro gli altri ingredienti eccetto la farina. Stemperare bene ogni cosa, unire allora la farina prescritta ed impastare facendo in modo da non aggiungerne altra, per non turbare le proporzioni, e quindi il risultato. A tal ragione è opportuno scegliere patate “vecchie” e a pasta gialla. Impastare tutto, giusto il tempo per renderla omogenea, indi velocemente formare un cordoncino spesso un “indice”, formare le ciambelline che lieviteranno almeno un’ora al riparo da correnti. Poi un’abbondante padella d’olio le dorerà a calore moderato (circa 150°), un’idea di cannella profumerà lo zucchero che rivestirà questa prelibatezza.
“le chiacchiere” (dose per sei persone) farina Manitoba “0” comunemente detta “americana” si trova in commercio anche al dettaglio, gr. 500 , zucchero gr. 100, burro gr.50, uova intere nr.3, vino bianco gr.100, vaniglia 1 bustina, sale gr. 5, olio per friggere, zucchero a velo. Disporre la farina a fontana sul tavolo, porre nel centro tutti gli altri ingredienti. Cominciare a lavorare piano piano finchè la farina non sarà tutta incorporata, ottenendo una pasta ben solida e liscia. Far riposare, sotto un panno umido o avvolto nella pellicola, per mezz’ora. Stendere con il mattarello a non più di 2/3 mm. Tagliare in vario modo, anche in maniera irregolare. Friggere in olio ben caldo, lasciando dorare da entrambi i lati; disporre su carta assorbente e completare con zucchero a velo.
“Zeppole di san Giuseppe” Farina “00” gr.250, acqua gr.250, sugna gr.75, sale gr.3, uova nr. 6, olio per friggere, amarene sciroppate, zucchero a velo, crema pasticciera da mezzo litro di latte. Mettere nell’acqua la sugna, il sale e portare ad ebollizione, unire la farina precedentemente setacciata, far cuocere finchè non si stacca dalle pareti della casseruola. Lasciare intiepidire ed unire uno alla volta le uova, lavorando vigorosamente la pasta. Mettere l’impasto in un sacchetto da pasticciere, formare tante ciambelle su fogli di carta oleata debitamente unti, porre a cuocere in olio ben caldo (170°). Lasciare sgocciolare su carta adatta, tagliare in senso orizzontale, riempire di crema pasticciera, richiudendo, decorare con qualche “riccio” di crema, apporvi sopra una amarena, zucchero a velo e… Auguri…
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